I materiali fabbricati dall'uomo ora superano l'intera biomassa della Terra: secondo un importante studio pubblicato sulla rivista Nature, per la prima volta nella storia della Terra, la massa dei materiali artificiali prodotti dall’uomo – la cosiddetta tecnomassa – ha superato quella della biomassa naturale. È un segnale simbolico e scientifico potente, che racconta meglio di ogni slogan l’impatto delle attività umane sull’equilibrio ecologico del pianeta.

Cosa sono la biomassa e la tecnomassa
La biomassa è l’insieme della materia vivente sulla Terra: piante, alberi, animali, microrganismi. Si tratta di una riserva naturale dinamica, rigenerabile, che da miliardi di anni costituisce la base degli ecosistemi terrestri.
La tecnomassa, invece, è l’insieme dei materiali artificiali creati dall’uomo: cemento, asfalto, plastica, acciaio, vetro, macchinari, infrastrutture, edifici, rifiuti. Tutto ciò che non nasce ma si costruisce.
Un sorpasso storico
Il sorpasso è avvenuto intorno al 2020, secondo i dati raccolti da un gruppo di ricercatori del Weizmann Institute of Science in Israele. Oggi, ogni settimana l’umanità produce tecnomassa pari al peso complessivo di ogni persona sulla Terra.
Per fare un confronto:
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La biomassa terrestre si aggira intorno a 1,1 trilioni di tonnellate (principalmente vegetali);
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La tecnomassa umana ha superato questa cifra, arrivando a oltre 1,15 trilioni di tonnellate – e continua a crescere rapidamente.
Un segnale dell’Antropocene
Questo dato non è solo simbolico. È la misura concreta dell’era dell’Antropocene, quella in cui l’essere umano è diventato la principale forza di trasformazione del pianeta, alterando cicli naturali, paesaggi, biodiversità e clima.
Il crescente accumulo di tecnomassa comporta impatti ambientali significativi:
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Consumo di risorse naturali e di suolo;
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Emissioni di CO₂ per la produzione e il trasporto;
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Inquinamento e produzione di rifiuti;
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Perdita di biodiversità e distruzione di habitat naturali.
Una riflessione ecologica necessaria
Il sorpasso della tecnomassa sulla biomassa pone una domanda urgente: quale direzione vogliamo dare al nostro sviluppo?
Non si tratta solo di ridurre la produzione, ma di ripensare il rapporto tra uomo e natura, tra costruzione e rigenerazione, tra crescita materiale e sostenibilità.
Dobbiamo promuovere:
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Economia circolare, per ridurre sprechi e allungare la vita dei materiali;
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Architettura sostenibile e rigenerativa;
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Riduzione dell’impronta ecologica delle filiere produttive;
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Riforestazione e tutela della biodiversità.
Conclusione
La tecnomassa che supera la biomassa è il simbolo di un pianeta in squilibrio. La buona notizia è che i numeri ci aiutano a comprendere l’urgenza. La sfida, ora, è invertire la rotta prima che la materia costruita soffochi la vita che resta.
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