USAID tra sprechi e sfide geopolitiche: come l’abbandono Usa influenza famiglie e strategie globali

Pubblicato il 16 luglio 2025 alle ore 08:11

Negli ultimi mesi, l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID) si trova al centro di due fatti emblematici: lo spreco di 500 tonnellate di alimenti destinati ai bambini in Afghanistan e Pakistan, bruciati per scadenza, e il recente annuncio di smantellamento dell’agenzia da parte dell’amministrazione Trump-Musk. Questo doppio colpo nasconde non solo inefficienze, ma segnali di un cambio strategico con ricadute globali.

Sprechi alimentari e inefficienza gestionale

  • L’Italia – in particolare il Banco Alimentare – riesce a recuperare e ridistribuire il cibo invenduto; mentre USAID butta via tonnellate di derrate destinate a fame infantile .

  • Questo spreco riflette non soltanto una gestione inefficace, ma anche la caduta di fiducia nei confronti di un’agenzia che vanta prestigio e fondi miliardari.

Lo smantellamento dell’agenzia e la nuova competizione

  • USAID, pilastro del soft power statunitense dal 1961, è stata ufficialmente disattivata nei primi mesi del 2025.

  • Senza i suoi programmi – dalla lotta alla malnutrizione in Congo all’assistenza medica in Yemen e ai rifugiati in Myanmar – interi segmenti della popolazione rischiano di perdere accesso a servizi primari

  • Questa ritirata favorisce l’ascesa di Cina, Russia e altri attori che iniziano a offrire sostegno alternativo: già in Cambogia Pechino ha proposto un finanziamento per la rimozione delle mine .

Conseguenze geopolitiche e sociali

  • Per le comunità locali: riduzione dell’assistenza sanitaria, educativa, alimentare – con impatti immediati sulla sopravvivenza quotidiana.

  • Per gli Usa: perdita di soft power e di capacità di influenzare in modo pacifico le regioni più vulnerabili.

  • Per la Cina: apertura di nuove finestre per espandere la Belt & Road Initiative e consolidare la sua presenza nelle aree tradizionalmente influenzate da Washington.

Cosa significa per noi (e per il lettore)

  1. Valorizzare modelli virtuosi, come quelli italiani di recupero alimentare, contro gli sprechi.

  2. Seguire la geopolitica degli aiuti, per capire come si ridefinisce l’influenza globale.

  3. Riflettere sul ruolo delle ONG e del volontariato, che potrebbero colmare parte del vuoto lasciato dagli USA.

Conclusione

Il caso USAID – tra cibo sprecato e dissoluzione – non è solo uno scandalo gestionale, ma il punto di una svolta strategica: una transizione da una leadership “morale” americana ad una competizione più cinica tra potenze. Dietro i numeri e le decisioni politiche, si celano vite, diritti e equilibri internazionali in forte mutamento.

Aggiungi commento

Commenti

Non ci sono ancora commenti.