Agrivoltaico: un opportunità di reddito, produzione elettrica e tecnologie avanzate

Pubblicato il 23 giugno 2025 alle ore 07:51

In un contesto di crescente instabilità climatica, volatilità dei prezzi agricoli e transizione ecologica, l’agrivoltaico rappresenta una delle soluzioni più promettenti per integrare agricoltura e produzione energetica. Coniugando impianti fotovoltaici e coltivazioni sullo stesso terreno, l’agrivoltaico permette di produrre energia rinnovabile senza compromettere l’attività agricola, offrendo un'opportunità concreta di diversificazione del reddito per gli agricoltori.

 

 

Cosa si intende per agrivoltaico

L’agrivoltaico è un sistema innovativo che prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici in modo compatibile con la coltivazione del suolo e, in alcuni casi, anche con l’allevamento. A differenza dei tradizionali impianti fotovoltaici a terra, i pannelli agrivoltaici sono sollevati da terra e spesso regolabili, per permettere la coesistenza tra agricoltura e produzione energetica.


Opportunità per il settore agricolo

1. Diversificazione del reddito

  • Introduzione di una nuova fonte di entrata legata alla vendita dell’energia prodotta o all’affitto del terreno per impianti agrivoltaici.

  • Maggiore resilienza economica per le aziende agricole, soprattutto in presenza di stagioni avverse o crisi dei mercati agricoli.

2. Sostenibilità ambientale

  • Contributo alla transizione energetica e alla riduzione delle emissioni di CO₂.

  • Favorisce un uso multifunzionale del suolo, mantenendo la produttività agricola.

3. Innovazione e sviluppo locale

  • Stimolo all’adozione di tecnologie smart (monitoraggio clima, irrigazione intelligente).

  • Potenziale impulso all’occupazione rurale qualificata e al rilancio delle aree interne.


Vantaggi agronomici e ambientali

1. Protezione microclimatica

  • I pannelli forniscono ombreggiatura e riduzione dell’evaporazione, utili in climi siccitosi.

  • Favoriscono la riduzione dello stress idrico nelle colture più sensibili.

2. Riduzione dell’erosione e del degrado del suolo

  • Copertura parziale del terreno e minore impatto da eventi meteorici estremi.

3. Possibile estensione del calendario agricolo

  • Alcuni studi mostrano come le colture sotto pannelli possano avere maturazioni più lente ma più stabili, con qualità talvolta migliorata (es. ortaggi, piccoli frutti).


Problematiche e sfide

1. Accettabilità sociale e paesaggistica

  • Resistenze da parte della popolazione locale e dei comitati paesaggistici per il rischio deturpazione del paesaggio rurale.

  • Rischio di conflitto con le finalità del suolo agricolo se non correttamente regolamentato.

2. Normativa e burocrazia

  • Incertezza normativa in alcune regioni e iter autorizzativi ancora complessi e lunghi.

  • Necessità di piani agronomici dettagliati per accedere agli incentivi e dimostrare la compatibilità.

3. Costi di investimento

  • Costo iniziale elevato per realizzare impianti agrivoltaici “avanzati” con sistemi di tracciamento solare e automazione.

  • Bisogno di accesso al credito e partnership pubblico-private per facilitare la diffusione.


Prospettive future

  • La Strategia Europea Farm to Fork e il PNRR italiano riconoscono l’agrivoltaico come misura chiave per la transizione agro-ecologica.

  • In Italia, il GSE ha attivato specifici incentivi per sistemi agrivoltaici avanzati.

  • L’adozione diffusa di tali impianti potrebbe trasformare l’agricoltura da settore passivo nella crisi climatica a protagonista attivo della transizione ecologica.


Esempi significativi di buone pratiche agrivoltaiche in Italia

🇮🇹 1. Parco agrivoltaico di Mazara del Vallo (Sicilia) – ENGIE + Amazon

  • Il più grande impianto agrivoltaico italiano realizzato da ENGIE in Sicilia, con pannelli bifacciali su inseguitori monoassiali.

  • Circa 80% dell’energia è dedicata ad Amazon Italia, mentre il restante va in rete; si stimano oltre 62.000 tonnellate di CO₂ evitata ogni anno.

  • Coltivazioni integrate: vigneti, lavanda, erbe officinali e foraggere coesistono sotto i pannelli, con benefici agronomici legati all’ombreggiatura.


🍇 2. Impianto agrivoltaico su vigneto – Caviro (Forlì, Emilia-Romagna)

  • Realizzato sul vigneto di Cantine Caviro: 1,5 ha con 1.386 pannelli bifacciali su 63 tracker monoassiali.

  • Produce circa 1,3 GWh/anno, assicurando l'autosufficienza energetica dell’azienda (caviro.com).

  • I pannelli proteggono le viti da grandine e gelate, senza compromettere quantità o qualità delle uve: progetto altamente sostenibile.


🍊 3. Sistema hi-tech ENEA + EF Solare Italia (Scalea, Calabria)

  • Impianto sperimentale dotato di pannelli bifacciali, sensoristica avanzata e accumulo energetico. Utilizzato anche per dissalare acqua per irrigazione.

  • Fa parte del progetto nazionale di ricerca “Fotovoltaico ad alta efficienza (2022–24)”, volto ad integrare produzione agricola ed energetica.


🌿 4. Sun’Agri Italia

  • Filiale italiana della società francese leader nell’agrivoltaico avanzato.

  • Realizza progetti nel centro-sud Italia, utilizzando brevetti internazionali per ottimizzare ombreggiamento e protezione delle colture.


🌾 5. Impianto in Puglia – primo agrivoltaico italiano (Nicola Mele)

  • Il pioniere tra gli agricoltori: Nicola Mele installa nel 2011 un impianto da 1 MW, fra i primi in Europa.

  • Innovativo progetto dimostrativo volto a combinare agricoltura biologica e produzione energetica.


🌱 6. Progetti universitari e pionieristici

  • Università di Verona (Valpolicella) avvia progetti dal 2009 su pergole agrivoltaiche con vigneti e frutteti.

  • L’azienda RemTec brevetta i primi impianti con tracking duale già tra il 2010 e il 2012 per cereali, patate e sedano rapa.


✅ Esempi concreti in Italia che:

  • Mettono in luce il potenziale dell’agrivoltaico come “win-win” tra resilienza agricola, sostenibilità ambientale e efficienza energetica.

  • Dimostrano che la tecnologia è matura: dall’ombrello protettivo di pannelli bifacciali su vigneti al monitoraggio sensoristico.

  • Offrono concrete evidenze economiche e ambientali.


Colture particolarmente adatte:

  • Patate: l'ombreggiatura può migliorare la resa.
  • Luppolo: beneficia del microclima creato dai pannelli.
  • Spinaci e lattuga: traggono beneficio dall'ombreggiatura.
  • Fave: la parziale ombreggiatura può migliorare le rese.
  • More, lamponi e fragole: possono avere rese maggiori grazie al microclima.
  • Alghe e microalghe: sono colture particolarmente adatte all'agrivoltaico.

Colture adatte:

  • Asparago: non è influenzato negativamente dall'ombreggiatura. 
  • Avena, carote, cavolo verde, colza, finocchi, orzo, piselli, porri, ravanelli, sedano, segale e tabacco: non subiscono particolari penalizzazioni. 

Colture mediamente adatte:

  • Cipolle, fagioli, cetrioli e zucchine: possono essere coltivate con un'ombra moderata senza grandi penalizzazioni. 

È importante sottolineare che la scelta delle colture più adatte dipende anche dal tipo di impianto agrivoltaico e dalle condizioni climatiche locali. Ad esempio, le colture rampicanti possono essere coltivate in modo efficiente con impianti a montaggio laterale. 

L’agrivoltaico non è la panacea per tutti i problemi del settore agricolo, ma rappresenta un'opportunità concreta per aumentare la sostenibilità e la redditività delle imprese agricole. Occorrono tuttavia regole chiare, progettazioni integrate e un coinvolgimento attivo degli agricoltori per evitare derive speculative e garantire che l’energia non venga prodotta a scapito della terra, ma insieme alla terra.

Aggiungi commento

Commenti

Non ci sono ancora commenti.