Negli ultimi anni, la TARI – tassa sui rifiuti – è diventata uno dei tributi locali più contestati. In molte realtà italiane, sindaci e amministrazioni si trovano costretti a deliberare aumenti, spesso a due cifre, per coprire i costi crescenti del servizio di gestione rifiuti.
Le cause sono molteplici: incremento dei costi energetici, adeguamento agli standard di qualità imposti da ARERA, difficoltà di smaltimento dovute alla carenza di impianti, inflazione. Il risultato è una crescente pressione sui bilanci comunali e, soprattutto, sulle tasche dei cittadini.

La “rivolta” dei sindaci
In diversi territori, gli amministratori locali hanno espresso apertamente la propria contrarietà a questi aumenti, denunciando il rischio di mettere in crisi la sostenibilità sociale della tassa.
Tuttavia, è bene chiarire che la TARI non è un’imposta discrezionale: deve coprire integralmente i costi del servizio. Se questi crescono, la tariffa aumenta in automatico, salvo interventi strutturali di riduzione della spesa.
Perché servono competenze e professionalità
La gestione integrata dei rifiuti urbani è oggi un settore altamente regolato e complesso. Le recenti norme – dal D.Lgs. 201/2022 alle delibere ARERA – impongono ai comuni e agli enti territorialmente competenti un approccio professionale basato su:
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Pianificazione tecnica ed economica con relazione motivata per l’affidamento del servizio.
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Controllo di gestione costante per individuare inefficienze e correggerle.
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Capacità di leggere e applicare la regolazione ARERA, evitando scelte che si traducono in extracosti strutturali.
Dove queste competenze mancano, il risultato è un servizio meno efficiente, più costoso e inevitabilmente una TARI più alta.
La strada per ridurre la TARI
Come abbiamo già visto nel nostro approfondimento, ridurre la tassa è possibile senza compromettere la qualità del servizio.
Ecco le leve principali:
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Ottimizzazione logistica 🚚
Adeguare frequenze e percorsi di raccolta ai reali flussi di rifiuti, evitando servizi sovradimensionati. -
Innovazione tecnologica 📡
Utilizzo di GPS, RFID, telecontrollo dei contenitori e sistemi informatici integrati per monitorare e gestire meglio il servizio. -
Tariffazione puntuale 💳
Far pagare in base alla reale produzione di rifiuti indifferenziati, premiando chi differenzia di più. -
Gestione integrata dei dati 📈
Analisi continua dei costi, dei volumi raccolti e delle performance per prendere decisioni basate su evidenze concrete. -
Collaborazione pubblico-privato 🤝
Coinvolgere partner industriali per investimenti in infrastrutture e impianti, riducendo l’onere diretto sui cittadini.
Ai posteri .....
La protesta dei sindaci è comprensibile, ma limitarsi a chiedere più risorse non risolve il problema strutturale.
Occorre un cambio di mentalità: dalla gestione “a consuntivo” alla gestione “per obiettivi”, supportata da competenze tecniche e manageriali in grado di intercettare fondi, ottimizzare i processi e innovare i servizi.
Solo così sarà possibile fermare la spirale di aumenti della TARI e garantire ai cittadini un servizio efficiente, sostenibile e giusto. Sotterrare le asce di guerra ed avvalersi di professionisti del settore, seguire le linee guida emanate da Arera sui contratti di servizio, maggior controllo sugli affidamenti rispetto ai limiti di crescita: buoni punti di partenza per una soluzione razionale al problema degli aumenti.
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