Con la delibera 396/2025/R/RIF del 5 agosto 2025, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha approvato il Testo Integrato Corrispettivi Servizio Gestione Rifiuti (TICSER), che ridefinisce i criteri per l’articolazione tariffaria degli utenti del servizio rifiuti urbani.
La riforma introduce dal 1° gennaio 2028 una nuova struttura pentanomia della tariffa, allineando la disciplina nazionale agli obiettivi europei di economia circolare.

Contesto e motivazioni della riforma
Le direttive UE in materia di rifiuti (2008/98/CE e 2018/851/UE) impongono una precisa gerarchia di gestione: prevenzione, riuso, riciclaggio, recupero e, solo in ultima istanza, smaltimento.
Obiettivi vincolanti:
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55% di riciclo entro il 2025,
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60% entro il 2030,
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65% entro il 2035,
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riduzione al 10% dello smaltimento in discarica entro il 2035.
La regolazione nazionale mostrava due criticità:
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una forte eterogeneità dei costi e delle regole applicate dai Comuni;
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la predominanza della TARI tributo presuntiva (82% della popolazione servita), con scarsa diffusione dei sistemi a tariffa puntuale (PAYT), invece più efficaci nel favorire la differenziata e ridurre l’indifferenziato.
Il nuovo TICSER punta a:
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rafforzare il legame tra costi efficienti e corrispettivi agli utenti;
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incentivare la trasparenza e la responsabilità ambientale;
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sostenere la digitalizzazione e i sistemi di misurazione puntuale;
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garantire sostenibilità sociale, con il coordinamento al Bonus sociale rifiuti (TUBR approvato con delibera 355/2025).
La nuova tariffa pentanomia
Dal 2028 la tariffa sarà articolata in cinque componenti:
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Decoro urbano (T(DEC)) – copre i costi di spazzamento e lavaggio strade (parte fissa).
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Accesso al servizio (T(ACS)) – riguarda i costi per mettere a disposizione il servizio (parte fissa).
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Raccolta e Trasporto (T(RAC)) – attività di raccolta e trasporto di tutte le frazioni (parte variabile).
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Trattamento e Recupero (T(REC)) – attività di riciclo, recupero di materia ed energia, con inclusione dei ricavi da materiali e sistemi EPR (parte variabile).
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Trattamento e Smaltimento (T(SMAL)) – attività di smaltimento in discarica o incenerimento senza recupero (parte variabile).
👉 Le prime due sono quote fisse, le altre tre quote variabili.
Il modello assicura la copertura integrale dei costi di investimento e gestione.
Criteri di commisurazione
Utenze domestiche
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Decoro urbano: proporzionale alla superficie dell’immobile.
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Accesso al servizio: ripartizione uniforme.
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Variabili: commisurate con un coefficiente K_b* basato sul numero di componenti familiari (radice quadrata di n).
Utenze non domestiche
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Decoro urbano: superficie × coefficiente K_c (potenziale rifiuti esterni in base al tipo di attività).
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Accesso al servizio: ripartizione uniforme o differenziata secondo criteri oggettivi.
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Variabili: superficie × coefficiente K_d (quantità potenziale prodotta in base al profilo di attività).
Flessibilità e deroghe
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Deroga fino al 2029 per gli Enti territoriali che già applicano la tariffa corrispettiva e hanno raggiunto gli obiettivi UE al 2035.
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Possibilità di articolare ulteriormente le componenti variabili per frazioni, se disponibili dati puntuali.
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Libertà degli ETC di scegliere i driver e valorizzare i coefficienti, purché basati su criteri oggettivi e trasparenti.
Implementazione graduale
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Biennio 2026-2027: periodo transitorio per raccolta dati, simulazioni, adeguamento sistemi informativi.
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Dal 2028: applicazione obbligatoria.
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Tetto massimo di aumento: le tariffe non potranno crescere oltre il 10% annuo rispetto ai criteri precedenti.
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CAM (Criteri Ambientali Minimi): dal 2028 le gare d’appalto dovranno prevedere sistemi di misurazione puntuale dei rifiuti, salvo nei territori già virtuosi (<80 kg/ab/anno di residuo).
Conclusioni
Il TICSER rappresenta un cambio di paradigma:
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introduce una tariffa più equa, trasparente e coerente con i costi reali del servizio;
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premia i sistemi puntuali e modernizza la gestione;
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rende più chiaro il contributo di ciascuna utenza alla filiera rifiuti (dal decoro urbano allo smaltimento).
Il 2028 sarà quindi l’anno di avvio di un modello più vicino all’Europa e più in linea con i principi di economia circolare e chi inquina paga, con benefici ambientali, economici e sociali.
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